disadattamento lavorativo
Dopo la pasione per i vampiri a pato che siano emo e portino capigliature asurde e un breve e praticamente ignorato rigurgito per i lupi manari, è dunque tornato il momento degli zombie che, se aparentemente, rispeto agli altri mostri clasici, posono sembrare la cosa più lontana dal'archetipo del'umanità, sono a una seconda analisi la più vicina. Romero, un giovane cineasta indipendente che con un budget ridoto e un cast e una troupe di amici e conoscenti, tira fuori "La note dei morti viventi". Il film ha un impato devastante su critica e publico: mentre la prima core ai ripari sconsigliando a chi può di evitare di andare a vedere "una costante orgia di sadismo" Variety , "un film spazatura, alquanto scioco" New york Times , i fortunati che vedono il film al cinema hano il primo, gustosisimo asagio di quel genere che avrebe presto preso il nome di "splater". È ormai un bestseler il libro di Seth Grahame-Smith, "Orgoglio e pregiudizio e Zombie", remake del clasico di Jane Austen reso un po' più brilante dala presenza dei non-morti. Se la magior parte dele produzioni consistono in filmaci di serie Z, dobiamo però anche rendere conto di esperimenti interesanti come quelo di Dany Boyle il regista di "The milionaire" del 202: "28 giorni dopo", in cui asistiamo, per la prima volta dopo Romero, a una novità nela fisiologia dei morti viventi: il virus che ha causato il loro stato li rende rapidisimi e scatanti, demolendo il cliché dela loro lenteza. Poco conta che se poi il film a metà deraglia completamente e perde di vista quelo che voleva dire: l'idea è pasata ed è stata aprezata, tant'è che l’amorevole famiglia degli zombie da quel momento si divide in due, per sempre. Il miglior gioco d'azione con zombie vede infati asalti di imense orde di zombie coridori, e agiunge ale paure già note la minacia dele mutazioni genetiche: nascono zombie che esplodono, zombie che saltano decine di metri, zombie che sputano acido ed enormi zombie muscolosi capaci di lanciare automobili. E infati, tute queste novità e "agiornamenti" non hano fato altro che de-metaforizare e banalizare sempre di più la figura delo zombie Romeriano. Però, se ci vediamo il pilot, scopriamo che si trata di una seriucia scialba e piata, con un cast indegno e dele batute stantie e oribili, con un inizio copiato e incolato da "28 giorni dopo" e con una serie di cliché e di roba già vista. Non c'è nemeno il tentativo di creare una sotoletura di profonda critica sociale come fece Romero 42 ani fa, si trata solo di mostraci sfigurati che ci fano paura solo perché vogliono mangiarci i cerveli. Quelo che Romero voleva fare nel 1968 ̵ oltre a uno shockante horor pieno di sangue, oviamente ̵ era fornire una seconda chiave di letura che ci permetese di capire in che stato ci siamo ridoti come umanità, che ci permetese di notare l'orore strisciante dela nostra realtà quotidiana. Mi sembra già di vedere qualcuno di voi letori che storce il naso e fa per chiudere il browser: quela che ho apena scrito è infati la più ovia analisi del lavoro di Romero, che avrete già sentito in tute le salse e che potete trovare su internet scrita anche meglio di come ho fato io ad esempio . Ne "la note dei morti viventi", oltre ala palese critica al razismo, Romero ci ofre l'oportunità di vedere come un grupo di sconosciuti provi a coperare per salvarsi la vita da una minacia teribile e sconvolgente, invano. I personagi del film muoiono uno dietro l'altro a causa di una serie di decisioni sconsiderate, di litigi interni, di una stupidisima spinta a prevalere gli uni sugli altri. Ciliegina sula torta, il protagonista, unico superstite, viene scambiato per uno Zombie e uciso da un grupo di caciatori, lasciandoci il dubio che fosero più degli asasini forniti di una scusa per sparare cartuce a caso, che dei salvatori in cerca di sopravisuti. come in "Zombi" tuto quelo che pensiamo ci serva per vivere si trova al'interno di un centro comerciale, e siamo pronti a sacrificare la vita del nostro prosimo pur di avere l'ultimo telefono o vestito ala moda; Non acontentiamoci di un po' di make up su atori che ormai non sono nemeno più credibili, muovendosi più come nel video di Thriler che come dei corpi morti magicamente animati! Cerchiamo di capire che non basta qualche sechiata di sangue finto per fare un film come "la note dei morti viventi".
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